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Realizzato lungo i canyon delle Alpi Marittime e Liguri, dalla
Valle Arroscia all'Esteron.
Una proiezione di 24 minuti con 10 proiettori ed effetti speciali, che
trasporta lo spettatore in un mondo incantato, quello dei percorsi più
selvaggi e nascosti che l'acqua ha inciso nel corso dei millenni nell'entroterra
della Riviera e della Costa Azzurra. La proiezione presenta una successione
di immagini ottenute anche con tecniche particolari come la felice associazione
fra il suono della chitarra di Maria Pina Roberti ed il movimento impresso
alle onde, malgrado l'impiego di sole diapositive, oppure la straordinaria
illuminazione notturna subacquea di laghetti e torrenti (20 notti di lavoro
con lo scatto, per alcune immagini, di ben 70 lampi) che offrono per la
prima volta visioni e colori incredibili di acque, rocce e alberi.
Il documentario non è soltanto un'armoniosa e affascinante successione
di immagini: la colonna sonora particolarmente curata (9 brani utilizzati)
si affianca a testi e a quattro poesie che ricreano l'atmosfera giusta
per la migiore comprensione dei diversi capitoli in cui è diviso
il racconto, "l'Acqua", "Ritmico Ondular", "Nella Notte dei Tempi", "Fragile
ecosistema", "Brivido Sportivo" , "Sentiero acquoso", "Cascate dell'Arroscia",
"Notturno nel torrente" ... dai quali è possibile farsi un'idea
della ricchezza e della varietà dei temi trattati, nell'ambito dell'argomento
'acqua'.
Le poesie (dovute alla sensibilità di Rita De Santis, Antonio
Bodrero, Giannino Orengo e Nino Lanteri) sono distribuite all'inizio, al
centro ed alla fine del racconto e sottolinenao l'aspetto della magia dell'acqua
che da questo lavoro di Eugenio Andrighetto acquista una dimensione poetica
inattesa e sorprendente.
Presentato al 13° festival dell'immagine
sotteranea Mandelieu-La Napoule la serata inaugurale dell'11 Novembre 1999
Presentanto a Parigi Villejuif al 13°
Festival de Spéléologie en Ile-de-France il 27 Novembre 1999
LE POESIE DEL DOCUMENTARIO
Acqua
Acqua solo tu
conosci il cuore della madre che
ti ha partorito
nella notte dei tempi
e racconti a chi ha orecchie per
sentirti
la tua storia arcobaleno.
Sogni a volte le carezze del ramo
pendulo che disseti
e lui t’ama perché togli
la sua arsura nella torrida estate.
Concerto di cicale in agosto
e ruggine di foglie appassite
nell’autunno brumoso.
E nel cuore di ghiaccio conservi
i canti
che ci regalerai quando arriva
primavera.
Rita De Santis
A Scciumaira.
Ombre ombre,
ombre saturne,
fiorite, fara nelle ombre,
piume, piume d’angeli
che fanno schiume,
bianche piume.
Il torrente mi dà vertigini,
mi turba il torrente,
giovane come l’acqua selvaggia,
soprana, salta, rigola, trepida,
raffiora,
salta sulla ghiaia e nella sponda,
salta anfratti, guadi,
raggira impervie deviazioni
e piume, schiume bianche bianche.
Antonio Bodrero
L’orrido.
Poi l’orrido, l’ignoto, lo spavento,
lo scivolar vischioso,
incerto, come nella vita,
nell’ingorgo scuro
in mezzo al verdeggiar del bosco.
E la sfida contro il vuoto
sul calcare muschioso,
sull’alto rio da percorrere
come un sentiero acquoso.
Giannino Orengo
Il torrente
Stamattina,al mulino di Carmeli
mi sono seduto vicino al torrente
per sentirlo cantare e ridere,
per sapere quello che voleva dirmi.
Mi ha detto: “Lo sai perché
corro?
Corro per poter cantare.
Se mi fermo, addio allegria,
addio gioia di cercare.
La vita ferma non è vita
se uno si ferma, non sogna più,
e se non sogni, il piacere di vivere,
- ma questo lo sai- è proprio
finito”.
Antonio
Lanteri
Da TUTTO SPELEO - Rivista del Gruppo Speleologico
"Alfred Martel" di Genova
Sentieri d'Acqua
Testo di Gian Luca Biagini
Gole e canyons: sono questi gli scenari che talvolta l'acqua sceglie
nella sua discesa verso valle, ambienti modellati dal suo scorrere, nascosti
e bui, dove la danza si rinnova ad ogni istante; un continuo divenire dove
gli elementi realmente si fondono a creare una dimensione magica che è
il sentiero dell'acqua.
Eugenio Andrighetto, con il suo nuovo audiovisivo "Sentieri d'acqua",
visibile al VISIONARIUM di Dolceacqua, apre una finestra su questi mondi,
attraverso la quale anche chi non è padrone di tecniche particolari
può dare uno sguardo a queste meravigliose fantasie della natura.
Il lavoro di Andrighetto, avvalendosi di particolari tecnologie, non si
limita a scrutare il torrente, bensì lo rende manifesto cogliendolo
nei suoi aspetti più intimi e delicati. La goccia d'acqua e la sua
danza, immagini bellissime che grazie alla particolare tecnica di proiezione,
prendono vita sotto i nostri occhi. Gli abitanti del fiume, quante volte
incontrati e forse anche calpestati durante le nostre discesa. La pratica
sportiva del canyoning, sequenze di calate e tuffi con un azzeccato accompagnamento
musicale, ci trasmettono il brivido di chi compie l'azione. Le cascate
dell'Arroscia, non un percorso torrentistico, bensì un luogo-momento
dove l'azione dell'uomo si integra perfettamente con il movimento dell'acqua.
Le immagini notturne. vere e proprie magie, fuochi fatui, istanti: vedere
per credere.
L' audiovisivo ha richiesto più di un anno di lavoro: presenta
torrenti del Ponente Ligure e della vicina Francia, immagini diurne e notturne
di canyons quali Barbaira. Buggio. Grana. Audin. Riolan. ecc....
Lo spettacolo dura 24 minuti, e si avvale di ben 800 diapositive e
di 10 proiettori di dissolvenza incrociata. più i sistemi Odorama,
Omnimax, e un sistema audio multizona digitale; l'utilizzo di queste tecnologie
ha permesso di realizzare uno spettacolo unico! Dove le immagini sembrano
talvolta prender vita oppure danzare al ritmo della musica; si sentono
profumi, si sente il vento soffiare, magnifico! Imperdibile!! Assolutamente
eccezionali le immagini notturne, dove si è arrivati ad usare fino
a 70 fonti di illuminazione con ore ed ore di lavoro per una sola immagine.
E' consigliabile vedere lo spettacolo al Visionarium di Dolceacqua.
Talvolta, infatti, Andrighetto propone le sue opere in altri ambiti, ma
il rendimento è decisamente inferiore.
Il VISIONARIUM di DOLCEACOUA, struttura unica nel suo genere in Italia,
è stato ideato dallo stesso Andrighetto per proiezioni di questo
tipo. Vi vengono rappresentati anche altri lavori dello stesso. Degni di
nota per gli appassionati di luoghi insoliti sono anche "Oltre la luce"
(Grotte ed Abissi dell'Alta VaI Nervia) - (1995) e "Rio Bendola, seducente
e selvaggio" (1992).
Vale la pena quindi fare un salto a Dolceacqua, uno dei paesi più
interessanti dell'entroterra imperiese, zona quest'ultima ricca di bellezze
sia naturali, sia culturali e architettoniche. Non dimentichiamo inoltre
che qui siamo a due passi dalla Provenza, zona ricchissima di interessanti
forre. Quindi: Autostrada Genova - Ventimiglia; uscita a Ventimiglia (Confine)
- direzione Dolceacqua. Buona visione!!!
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