LE POESIE DEL DOCUMENTARIO
Muri di pietra
Infinite note di pietra,
amalgamate di solo sudore, pampini
e timo,
si susseguono su colline pentagrammi
in sublime lirica che sono i muri
di pietra
della Val Nervia.
Universale inno di gloria alla
ligure tenacia.
Un susseguirsi ossessivo di note,
ora acute, ora gravi, cupe, piatte,
in serpeggiante armonia
s’avvolgono a ondulati colli spartiti,
ora verdeggianti, argentei
a volte spogli, aridi, arsi
o giallo cadmio d’autunno.
E poi ancora pietre e alberi di
pietra
e la casa degli alberi,
non più rifugio all’uomo
ma nido di piante
al cielo imploranti la luce a madre
natura
e la casa della Ciapèla,
la casa più bella del Sasso,
di pietre quasi a secco murate.
Monumento di volte
dipinte dal muschio del tempo
e un mucchio di pietre cadenti
impediscono il passo ai ricordi
nell’atrio della casa dei muri
di pietra
e l’edera invadente
e l’anta che è spinta
dal vento
a cadere sull’uscio di pietra sporgente.
E lo sguardo rincorre l’oblio
sotto la lastra del fuoco di roccia,
alla ricerca di un segno
o del mitico volto d’autore
di quei muri di pietra.
Giannino
Orengo
Cifre di pietra
Un acciarino di pietra
accende nel cuore il sogno
e in quella oscura notte,
il rudere, abitato ormai
solo dalla tenace edera
e dalla veloce lucertola
ritorna a cullare ombre nella sera
che, maestosa sale dalla valle
solitaria.
Rita De Santis
Ponti di sera
La luna mezzadra di sogni
tra il cielo e il torrente
incurva il suo raggio
sul ponte romano,
su quell’angolo strano di pace
e ridona al rospo e alla rana
la casa, la tana
ove il mondo banale di tutti
sosta un attimo almeno
nella tua argentea ridente solitaria
serenità
Rita De Santis
Casolari dimenticati.
Hai scritto con lo scalpello
il tuo simbolo sull’architrave
e ora la pioggia
indugia con le sue lacrime
nelle ciglia di pietra.
E nel perso universo della memoria
saluti il viandante che siede
sulle spalliere del tempo
velate di biancospino.
Rita De Santis
Monologo di Marin Bernardo di Pigna
uno degli ultimi costruttori dei tipici muri a secco.