DOLCEACQUA (IM) BORGO ANTICO - VIA DORIA
visionarium 3-D

I DOCUMENTARI
Madagascar  l'isola senza tempo

 
in digitale dal 2013
 
  GALLERIA FOTOGRAFICA

La nostra isola

  Quando sarete sulla nostra isola
non scuotete i nostri bambu’,
non spaventate i nostri coccodrilli,
non sparpagliate i nostri ciottoli.

  Quando sarete sulla nostra isola
non andate piu’ lontano delle nuvole,
prendete qualche conchiglia
per i bambini delle vostre citta’.

  Partite, ritornate verso il mare
con le vostre macchine e le vostre strade
e le vostre navi in ferro.

Partite

Lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l'Oceano.

  Quando sarete nella nostra isola
non invadete i nostri villaggi,
non insegnate il vostro Vangelo
e lasciate i nostri saggi alla loro filosofia.

  Quando sarete nella nostra isola
lasciate i nostri mari, i nostri fiori e i nostri pesci
alla loro esistenza tranquilla
come ai vecchi tempi di Robinson.

  Partite

Lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l'Oceano.
 

                                       (Roger Kha)

 

 

MADAGASCAR

Vivere qui è cogliere il respiro della Terra,

col vento che struffa palme e savane

e poi risuona negli anfratti aspri dei canyons.

È riempirsi gli occhi e il cuore di colori,

è scoprire acque di diafana trasparenza.

Il Grande Spirito è ovunque,

nel grande Baobab,

nello zebù ucciso per nutrirsi,

nel magico eclissarsi di un astro.

Non cercare sicurezza!

Ma negli occhi dei bimbi vedrai la speranza

Di un nuovo sole, di un nuovo seme, anche domani.

Non cercare ricchezza!

Ma apprendi a trarre da un legno informe suoni

vibranti, che rimbalzano nei cuori e nelle onde

Tra nubi maestose, conchiglie e tramonti,  

Qui sentirai il respiro della Vita.  

 

MADAGASCAR,

 terra di contrasti e colori, un viaggio alla ricerca delle origini del mondo.

Madagascar: una parte di Preistoria giunta sino a noi,

Donne, uomini, vecchi, guerrieri e tanti bimbi con i volti incuriositi, sorridenti, e la carnagione color mogano…

L’urbanesimo forzato delle città spinge i giovani a un diverso destino… e mentre nelle savane si caccia, nelle bidonvilles cittadine si gioca a calcetto.

I mercati sono come in Africa e in Asia semplici e coloratissimi: spezie, frutta, cereali e manjoca: alle botteghe dei macellai pende carne fresca di zebù…

Le donne sono serafiche, hanno una forza nello sguardo e un loro fascino,

sapientemente con bianche vesti e solari cappelli evidenziano la loro bellezza,

altre, indaffarate a vendere o sedute su una pietra…ad attendere,

bimbi festosi con la candela al naso ti attorniano formulando in silenzio mille domande…

Nelle cerimonie anche gli uomini portano con onore e orgoglio cappelli… un segno certamente di distinzione

I Guerrieri impugnano le loro lance, altri dei fucili, seppure in vesti europee il loro cuore non è mutato…

Grande terra di contrasti, acque calme e cristalline bordate da ampie spiagge e poi picchi aspri e inaccessibili ove l’uomo sembra essere stato bandito per sempre…

Tra gli anfratti si aprono, appena, lunghi e stretti canyon: un viaggio nel mistero della terra.

Talvolta si incontra un panorama familiare: ma non sono fasce quelle terrazze coltivate a riso…

Grandi lemuri, con le loro splendide code a balze bianche e nere sono il simbolo dell’isola…

I Baobab, grandi alberi magici, buffi palloncini, scherzo di qualche divinità birbante che ha nascosta al loro interno centinaia di litri d’acqua, E se da un momento all’altro sbucasse il Piccolo Principe?

Lungo l’acqua scivolano canoe esili e slanciate come archi tesi

Sotto le acque cristalline un mondo di colori e di forme guizza fantasioso e solenne..

Sopra, nel cielo nuvole infinite dai mille colori dell’alba e della notte, viaggiano sul mondo…

  TERRA E CIELO    L’ UOMO: L’INIZIO E LA FINE DEL MONDO

                                                                  Cinzia Scarpini Schmidt

IL MADAGASCAR A DOLCEACQUA

 

COMUNICATO STAMPA

 “Madagascar, l’isola senza tempo” è il nuovo, grande e suggestivo documentario tridimensionale, ideato e realizzato dal fotografo Eugenio Andrighetto, che sarà proiettato nel Visionarium 3d di Dolceacqua dal 22 dicembre 2001 al 13 gennaio 2002. Andrighetto ci ha abituati a documentari memorabili sulla natura e sulle popolazioni di lontane parti del mondo, ma questa sua ultima opera sul Madagascar ci mostra aspetti sorprendenti e unici di una terra ancora selvaggia e primitiva, ricca di animali che vivono soltanto nelle foreste della grande isola bagnata dall’oceano Indiano, popolata da 18 diverse etnie di indole pacifica e allegra.Il documentario si divide in due parti. La prima, della durata di 13 minuti, presenta in 200 diapositive il Madagascar in generale, con le sue aree protette e le attività delle genti dell’altopiano centrale e delle regioni meridionale e occidentale. La seconda parte, di 22 minuti, propone in 160 immagini tridimensionali i più significativi motivi di interesse: il Parco nazionale di Isalo con le sue bizzarre formazioni rocciose; l’avventuroso viaggio compiuto nel sudovest dell’isola, incontrando i simpatici lemuri, gli ‘alberi piovra’ e gli ‘alberi bottiglia’, i pescatori Vezo con le piroghe a bilanciere, i baobab e altre piante e animali di questo vero e proprio paradiso terrestre; la Riserva integrale dei Tsingy di Bemaraha (Patrimonio mondiale dell’Umanità), con le eccezionali foreste di pietra formate da pinnacoli calcarei. La conclusione è dedicata alla bellissima poesia di Roger Kha (‘La nostra isola’), recitata dai bambini di Dolceacqua. Sui titoli di coda, infine, le ultime immagini riassuntive e un’altra poesia, questa di Cinzia Scarpini Schmidt.L’intero documentario di 35 minuti offre pertanto una completa e affascinante visione commentata sul Madagascar e sui suoi tesori e conferma la versatilità di Eugenio Andrighetto, divenuto uno specialista di questo genere di audiovisivo. La colonna sonora comprende musica classica, new age e brani locali; il testo è di Enzo Bernardini, le didascalie sono di Giannino Orengo, le voci di Luisella Berrino e Silverio Pisu, i bambini dell’ ‘Isola che non c’è’ di Dolceacqua sono stati coordinati da Renata Ceccanti. Il pittore Oreste Polidori ha dipinto il mitico uccello Aepyornis  vissuto in Madagascar fino a cinque secoli fa.In contemporanea al documentario, in via Doria dalle 10 alle 19 si può vedere la mostra fotografica sul Madagascar, composta da 27 grandi riproduzioni con didascalie, presentata dal Comune di Dolceacqua e dall’associazione culturale “u Bumbaixu”.

FOTOGRAFIA IN PARTE TRIDIMENSIONALE - 10 PROIETTORI – IMMAGINE OMNIMAX – AUDIO DIGITALE MULTIZONA - DURATA 35 MINUTI

TEL  ..39 0184 206638

 
presentato a ASOLO alla rassegna di  FANTADIA 2003 
 
dal 24 al 31 luglio 2004 al CENTRO ARISTON ROOF di SANREMO
nell'ambito della manifestazione:  LA CITTA' DEI RAGAZZI
 

 

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