UGANDA

La perla d’Africa

             Il nuovo documentario di Eugenio Andrighetto è dedicato all’Uganda, lo stato del centro Africa nell’area dei Grandi Laghi, ricco di ambienti naturali straordinari e vari, che dal vasto altopiano e dalla foresta pluviale s’innalzano fino ai 5109 metri del Ruwenzori. Circa trenta gruppi etnici costituiscono la sua popolazione, mentre le numerose specie animali annoverano tutti i più tipici grandi mammiferi e metà degli uccelli del continente, oltre agli ultimi gorilla di montagna che rappresentano il suo patrimonio più prezioso.

            In venti minuti di filmato e altrettanti di foto in 3D vengono presentate le più importanti caratteristiche ugandesi, tramite le splendide immagini di Andrighetto e i testi di Ivan D’Ambrosio, che ha anche curato l’organizzazione del viaggio per la “ZedAway”. Dopo una breve introduzione, la “Terra dalle acque dolci” (oltre il 30% della superficie del Paese) appare come uno scrigno verde bellissimo, solcato da laghi e cascate e dal Nilo Bianco, nel cui tratto iniziale le rapide Bujagali costituiscono una frequentata palestra di rafting. Se l’animazione di Kampala attrae con i suoi variopinti mercati e con l’affollamento di strade e piazze, è sufficiente spostarsi di soli dieci chilometri per ritrovare l’Africa più autentica, tutelata da diversi parchi naturali. Fra questi, il Parco del Semuliki, il Queen Elizabeth  e il Kigale, offrono visioni incantate e molti animali selvatici (elefanti, giraffe, bufali, coccodrilli, ippopotami, scimmie e leoni sospinti dal caldo a sostare sui rami degli alberi); luoghi magici dell’Uganda sono inoltre il grande lago Vittoria, le pitture rupestri di Nyero Rock, il vulcano attivo Nyragongo ( in territorio congolese) nella cui caldera dopo una faticosa ascesa si può ammirare dall’alto il magma incandescente del cratere.

            Le etnie vanno dai vari gruppi Bantu (oggi modernizzati) ai più tradizionali Karamojon e ai Batwa, gli “uomini della foresta”. Molte di queste popolazioni vivono ancora di un’arcaica agricoltura, allevamento e di un artigianato povero ma creativo, che comprende per esempio la fabbricazione di scarpe con copertoni usati o di pentole fondendo scarti di alluminio; e che non disdegnano friggere le cavallette o la medicina popolare degli stregoni.

            La parte di foto in 3D riassume quanto visto nel filmato, accompagnata da musiche locali molto belle. Diversi capitoli (gli animali, acqua e fuoco, quadri da una esposizione, i mestieri, i volti del sorriso) scandiscono momenti di natura e di vita quotidiana; la carrellata conclusiva, dedicata ai bimbi ugandesi, aiuta a riflettere sulla differenza di quella società forse primitiva in mezzi e tecnologia, ma decisamente superiore in armonia, gioia di vivere e spiritualità, rispetto alla nostra ricca civiltà preda quotidiana dello stress e della superficialità.

            Leggono i testi Luisella Berrino, Maurizio Di Maggio e Fabrizio Monetti; la toccante poesia

è scritta da Rita De Santis.     

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